venerdì 17 gennaio 2014

Un lustro dopo

Cinque anni fa nasceva questo piccolo blog dedicato al cinema, una delle mie grandi passioni. In una fredda giornata di gennaio - all'epoca ero uno studente universitario - decisi di aprire un blog sia per ammazzare qualche ora libera nei week-end, sia per coniugare l’amore per la scrittura con la passione per il cinema.

Oggi Mondoattuale festeggia un lustro di vita, proprio all'indomani dell'annuncio ufficiale della nomination all'Oscar per "La grande bellezza" di Paolo Sorrentino.

Ora in Italia c'è un vizio nazionale difficile da sradicare, che vale in tutti gli ambiti, dallo sport al cinema: nel momento io cui bisognerebbe essere tutti insieme a sperare che un film italiano si aggiudichi l'Oscar, scoppiano i campanilismi, le invidie e le polemiche, specialmente sui social media, da parte di gente che probabilmente non si merita opere di questo spessore intellettuale e artistico.

Qualcuno addirittura accusa Sorrentino di offrire un'immagine negativa dell'Italia. A parte che stiamo vivendo da anni una decadenza morale, sociale, culturale, politica ed economica incredibile - sfido chiunque a negarlo - ma si può mai accusare un'opera d'arte di fare cattiva pubblicità al proprio Paese?

Caso mai "La grande bellezza" offre la possibilità di mostrare al mondo una capacità tutta italiana di girare film con il cuore, cosa che contraddistingue la nostra produzione cinematografica fin dai tempi del Neorealismo.

L'opera di Sorrentino parla della (in)capacità di comprendere la bellezza che ci circonda; probabilmente molte persone non la sanno cogliere, nemmeno nell'arte e in una sala cinematografica...

lunedì 13 gennaio 2014

La grande bellezza: continua la cavalcata verso gli Oscar

Fresco dei successi ottenuti agli Efa, gli Oscar europei, dove è stato premiato per miglior film, attore e regista, La grande bellezza continua a riscuotere premi: il suo bottino si arricchisce anche del Golden Globe come miglior film straniero

Era dal lontano 1989 che l'Italia non vinceva il premio della stampa estera a Hollywood, anno del trionfo di Nuovo cinema paradiso, capolavoro assoluto di Giuseppe Tornatore. 


Sorrentino durante la premiazione ha dichiarato: "Grazie Italia, questo è davvero un Paese pazzo, ma bellissimo". Come dargli torto!


Paolo Sorrentino e Co. hanno ormai la porta spalancata verso gli Oscar, dove non vinciamo nella categoria "miglior film straniero" dal 1999, anno de La vita è bella di Roberto Benigni. 

domenica 12 gennaio 2014

Blue Jasmine

Sinossi: Jasmine, una ricca donna di New York, si trasferisce dalla sorella Ginger a San Francisco dopo essere rimasta al verde per l'arresto del marito, astuto truffatore finanziario. Per la prima volta dovrà imparare a vivere senza menzogne e senza lussi, avvicinandosi al mondo della sorella.



Dopo il tour europeo di Woody Allen - tra Londra, Parigi e Roma -, che ha segnato uno dei momenti peggiori della gloriosa carriera del regista statunitense, l'ultima opera Blue Jasmine è sicuramente un punto di svolta, a cominciare dall'ambientazione che torna a coincidere con la madre patria del cineasta.

Tutto il film si regge sulla grandissima interpretazione, da Oscar, di Cate Blanchett nei panni di Jasmine - Jeanette, una donna in preda all'esaurimento nervoso e in balia di psicofarmaci dopo l'arresto e il conseguente suicidio in carcere del marito truffatore (Alec Baldwin), i cui raggiri le hanno permesso di vivere nel lusso più sfrenato a New York.

Woody Allen sonda nei minimi dettagli la psiche della protagonista, utilizzando sia la sceneggiatura, sia la regia. Il montaggio è ricco di flashback e si articola come la mente travagliata di Jasmine, che spesso viene mostrata a parlare da sola mentre rivive momenti del suo passato.

Lo scambio tra la nuova musa di Allen, Cate Blanchett, e il regista è di altissimo livello.

Seppur il film sia drammatico, non mancano momenti di sarcasmo dietro cui si cela il proverbiale pessimismo di Allen verso le persone e una critica feroce della società contemporanea, con riferimenti precisi all'ultima grande crisi finanziaria e alla condotta morale delle classi più agiate, arricchitesi sulle spalle dei ceti più poveri.

Un altro binario su cui viaggia la storia è quello della diversità tra le due sorelle, adottate entrambe dagli stessi coniugi: Jasmine e Ginger (Sally Hawkins). "Un fattore di Dna" dice Ginger nel film, per motivare la sua presunta inferiorità rispetto a Jasmine. Tanto più quest'ultima si nasconde dietro a un muro d'ipocrisia, falsità e presunzione, tanto più Ginger è una donna umile, onesta e consapevole di cosa la vita le può offrire. Ma entrambe le donne sono accomunate dall'infelicità e dall'incapacità di scegliersi l'uomo giusto al proprio fianco.

Il film si chiude con un primo piano sul volto in lacrime di Jasmine, condannata a essere infelice per sempre perché intrappolata in una "seconda pelle" che si è costruita volutamente per distinguersi dalla sorella e conquistare una vita solo apparentemente migliore e più felice.

Blue Jasmine segna quindi finalmente il ritorno di Woody Allen al cinema d'autore di qualità, dopo i diversi incidenti di percorso degli ultimi anni.
  

VOTO: