sabato 20 giugno 2015

David di Donatello 2015: trionfa "Anime nere"

Articolo già pubblicato su "ArtInTime" il 16 giugno 2015.



Venerdì 12 giugno si è svolta al Teatro Olimpico di Roma la 59esima edizione dei premi David di Donatello, l’annuale cerimonia di premiazione dedicata al cinema italiano. I David, che vengono assegnati dall’Accademia del Cinema Italiano, stanno all’Italia come gli Oscar stanno agli Stati Uniti: rappresentano un importante riconoscimento per chi lavora nel mondo della settima arte.

Senza ombra di dubbio il film vincitore di questa edizione è stato il coraggioso “Anime nere” di Francesco Munzi, che si è aggiudicato ben nove premi in tutte le categorie principali, tra cui miglior film, miglior regista e miglior colonna sonora.

Si è piazzato invece al secondo posto per numero di statuette conquistate (cinque) “Il giovane favoloso” di Mario Martone, il film sulla vita di Leopardi grazie a cui Elio Germano ha trionfato nella categoria miglior attore protagonista.

Per la categoria miglior attore non protagonista è stato premiato Carlo Buccirosso per la sua interpretazione in “Noi e la Giulia” di Edoardo Leo.

Meritatissimi i riconoscimenti a Margherita Buy (miglior attrice protagonista) e a Giulia Lazzarini (miglior attrice non protagonista) per le loro toccanti interpretazioni in “Mia madre” di Nanni Moretti, che forse ha ricevuto meno premi delle aspettative nonostante dieci nomination. Buy, grazie a questo settimo David, è diventata l’attrice più premiata nella storia di questa manifestazione.

Il David per i migliori effetti speciali è andato a “Il ragazzo invisibile” di Gabriele Salvatores, mentre nella categoria miglior documentario ha trionfato “Belluscone – Una storia siciliana” di Franco Maresco, pellicola incentrata sul rapporto tra Silvio Berlusconi e la Sicilia.

Il premio per miglior regista esordiente è stato conquistato da Edoardo Falcone per “Se Dio vuole”, una commedia brillante in cui si parla di vocazione religiosa.

A Gabriele Muccino, invece, è stato assegnato un David Speciale.

Infine, per quanto riguarda i riconoscimenti esteri, nella categoria miglior film straniero ha vinto l’ottimo “Birdman”del messicano González Iñárritu, mentre “La teoria del tutto” dell’inglese James Marsh ha trionfato come miglior film dell’Unione Europea.

Al di là della premiazione, che come ogni anno porta con sé uno strascico di polemiche e pone numerosi interrogativi sull’effettiva capacità dei David di Donatello di rappresentare e premiare in maniera adeguata il meglio del cinema italiano, questa 59esima edizione sarà ricordata per la presenza come ospite d’onore del grande regista statunitense Quentin Tarantino fortemente influenzato dai film italiani del passato.

Atteso ai David da vent’anni, Tarantino ha ricevuto dalle mani del maestro Ennio Morricone due David: uno per “Pulp Fiction” del 1995 e uno per “Django Unchained” del 2013. Morricone è stato anche protagonista di uno scoop in diretta: ha rivelato che sta lavorando alle musiche del nuovo film di Tarantino “The Hateful Eight”, un western che uscirà negli Stati Uniti a Natale e da noi probabilmente a gennaio.

lunedì 15 giugno 2015

Addio a Cristopher Lee, il "villain" per antonomasia


Si è spento lo scorso 7 giugno a Londra Christopher Frank Carandini Lee, più noto come Christopher Lee, all'età di 93 anni. Non solo un grande attore, ma anche un cantante (baritono) con diversi album all'attivo.

Nato il 27 maggio 1922 a Londra, la sua lunga e gloriosa carriera nel mondo della Settima arte è qualcosa di  straordinario e probabilmente irripetibile con all'attivo almeno 230-250 film. Semplicemente un record.

Una carriera iniziata con "Il mistero degli specchi" di Terence Young del 1948 che portò Lee a interpretare il ruolo del conte Dracula dieci anni più tardi nel film "Dracula il vampiro" di Terence Fisher. Ruolo che rese celebre l'attore britannico.

Da lì in poi Lee venne chiamato a interpretare quasi esclusivamente ruoli da "cattivo", per cui aveva un innato "physique du role" grazie ai suoi 196 cm di altezza e a un'inconfondibile voce baritonale: da la mummia ("La mummia" del 1959) all'interpretazione di Scaramanga in "Agente 007 - L'umo dalla pistola d'oro" del 1974, fino ai ruoli più recenti del Conte Dooku  nei prequel di "Star Wars" (Episodio II ed Episodio III)  e del perfido stregone Saruman nelle due trilogie de "Il signore degli anelli" e de "Lo Hobbit" dirette da Peter Jackson

Molti i registi suoi estimatori che, nel corso degli anni, hanno chiamato Lee per dei camei o ruoli minori nei propri film: da Steven Spielberg per "1941: allarme a Hollywood" del 1979 a Tim Burton per alcune sue pellicole tra cui "Il mistero di Sleepy Hollow" del 1999 fino a Martin Scorsese per "Hugo Cabret" del 2011.



Tre (tra le numerose) curiosità...
  • Vincent Price (suo grande amico e rivale nei film horror anni '50 e '60) e Christopher Lee erano nati lo stesso giorno (il 27 maggio), il primo nel 1911, il secondo nel 1922. Peter Cushing (con cui ha collaborato spesso nei film dell'Hammer Film Productions) era nato il 26 maggio.
  • Parlava correttamente otto lingue: inglese, francese, italiano, spagnolo, tedesco, svedese, russo e greco.
  • Christopher Lee era l'unico tra gli attori della saga de "Il signore degli anelli" ad aver incontrato di persona lo scrittore J. R. R. Tolkien.


Dieci ruoli per dieci film


Conte Dracula in "Dracula il vampiro" (1958)
La mummia in "La mummia" (1959)
Mycroft Holmes in "Vita privata di Sherlock Holmes" (1970
Rochefort in "I tre moschettieri" (1973)
Francisco Scaramanga in "Agente 007 - L'umo dalla pistola d'oro" (1974)
Capitano Wolfgang von Kleinschmidt in "1941: allarme a Hollywood" (1979)
Borgomastro in "Il mistero di Sleepy Hollow" (1999)
Saruman nella trilogia de "Il signore degli anelli" (2001-2003)
Conte Dooku in "Star Wars Episodio II - L'attacco dei cloni" (2002)
Monsieur Labisse in "Hugo Cabret" (2011)